op. 40-1 – Studio di padiglione pubblicitario della società l’Indanthren per la IV Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne di Monza (giardino della Villa Reale), 1929-30

opera 40-1

Studio di padiglione pubblicitario della società l’Indanthren per la IV Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne di Monza (giardino della Villa Reale), 1929-30

Scheda storico-critica

Alla società Indanthren, operante nel campo della tinteggiatura dei tessuti, Bottoni avanza la proposta di realizzare, in occasione della IV Triennale del 1930, un piccolo edificio espositivo che egli denomina «Padiglione di riposo in un giardino». Dalla bozza della lettera conservata nell’Archivio Bottoni (Corrispondenza) apprendiamo i dettagli del progetto. Lo scopo è approntare nel giardino della Villa Reale di Monza un ambiente che, offrendosi come accogliente e riparato luogo di sosta, consenta al pubblico di osservare i colori delle stoffe alla luce del sole e all’aria aperta: «Questo padiglione di riposo – scrive Bottoni – sarebbe accessibile al pubblico essendo attraversato da un viale e avrebbe all’interno comodi e ombreggiati divani circolari». L’edificio sembra riproporre il senso di alcune costruzioni minori, quali le edicole o i casini di caccia dislocati nei grandi parchi nobiliari. Qui poi l’attraversamento del sentiero unito alle due concavità ne fa una piazzuola ospitale, come certi spazi racchiusi da siepi di mortella, o da elementi in muratura, che fanno da snodi di percorsi e di fughe prospettiche nei giardini barocchi. In pianta la costruzione ricorda invece il progetto coevo della Villa Latina: due nicchie semicilindriche in muratura ospitanti dei divani semi-circolari sono unite in alto da una copertura piana di legno impermeabilizzata da cartone catramato. Già i tendaggi esterni raffigurati nel progetto avrebbero reso percepibile il messaggio pubblicitario; dei tavoli ricoperti di stoffe, dei cuscini colorati disposti sui divani e degli armadi, anch’essi contenenti tessuti, avrebbero completato l’esposizione. Nonostante un preventivo dettagliato, il progetto non viene realizzato. Così come non viene realizzato un secondo studio di padiglioncino pubblicitario, pensato sempre per l’Indanthren, per il quale tuttavia non si hanno elementi per la datazione e la interpretazione, se non quelli che si possono ricavare dall’unico disegno pervenutoci. Lo stile e la tecnica della rappresentazione richiamano gli schizzi elaborati per il progetto di un albergo-pensione alla fine degli anni Venti, mentre la concezione architettonica lo avvicina anche ad altri studi di questo periodo. Il piccolo padiglione è concepito come un semicilindro sorretto sul davanti da setti di muratura disposti a semicerchio e alternati a passaggi per il pubblico. Nella parte superiore campeggia la scritta pubblicitaria di colore rosso, mentre rosso-arancione sono i setti sottostanti. Per il resto ben poco è dato di capire circa le modalità espositive; si può solo intuire che all’interno si prevedeva di far scendere le stoffe a nastro da un sostegno in modo da formare una raggiera multicolore. Ciò che emerge, in ogni caso, è il ricorso in entrambi i progetti a volumi semplici e regolari, a conferma dell’orientamento che contraddistingue i saggi architettonici del 1929, attraverso i quali Bottoni supera il precedente monumentalismo. Se la Villa Latina è il punto di arrivo di questo tratto di percorso, il «Padiglione di riposo in un giardino» ne è quasi la rappresentazione metaforica: un piccolo momento di sosta di un lungo cammino attraverso l’architettura.

Giancarlo Consonni

In G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di) Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, p. 161.

Bibliografia

G. C. [Consonni], Due progetti di padiglioni pubblicitari per l’Indanthren, 1929, in G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di), Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, p. 161.

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