op. 31 – Studio di villa al mare, 1929 ca.

opera 31

Studio di villa al mare, 1929 ca.

Scheda storico-critica

Di questo studio ci sono pervenuti solo due disegni su lucido non datati. Un disegno, contrassegnato con il n. 1351 e qui riprodotto, è eseguito a matita e ambienta la villa in un paesaggio marino stilizzato che ricorda la tempera a colori raffigurante la Villa Latina (1929-30); l’altro, che porta il n. 1448, è eseguito a china ed è chiaramente ricalcato sul precedente, salvo il paesaggio che non compare più e l’aggiunta della scritta «Studio per un gruppo di case Faludi, Griffini e Bottoni». L’ipotesi più attendibile è che, in vista della realizzazione del «Gruppo di case per vacanza» per la V Triennale del 1933, Bottoni abbia presentato ai due colleghi associati nell’impresa un progetto da lui studiato in precedenza. A sostegno di questa ipotesi si possono richiamare alcune affinità fra il primo dei due disegni e quelli del progetto della Villa Latina: la grafica è simile sia nella parte eseguita a mano libera sia in quella tracciata con l’aiuto di strumenti; identica in particolare è la rappresentazione di alcuni elementi base dell’arredo e degli apparecchi sanitari, che invece troveremo rappresentati in altri modi dal 1932 in poi. Le somiglianze con la Villa Latina sono poi di ordine più propriamente architettonico. La regolarità geometrica della pianta con il suo schema simmetrico è il primo dato che salta all’occhio: l’edificio è inscritto in un quadrato di 11 metri e mezzo di lato con un angolo stondato a formare una veranda coperta sostenuta da pilastri di sezione rotonda. Anche la distribuzione interna e le dimensioni dei locali ricordano la Villa Latina. Gli ambienti sono piuttosto ampi, in particolare le camere da letto dove è ancora assente la ricerca volta a economizzare lo spazio; per non dire dei disimpegni, certo qui non «razionalizzati»: tutti fatti che distanziano ulteriormente questo progetto dal Gruppo di case per vacanza della Triennale del 1933, a cui la scritta sul disegno a china, se presa alla lettera, porterebbe ad associano. L’ipotesi di datazione qui avanzata trova conferma dal confronto con altri studi del 1929-30, in particolare con quelli del Salone di riposo redatti in occasione della Triennale di Monza su invito della società Indanthren: in entrambe le soluzioni prevalgono schemi geometrici rigidi, quasi impacciati, come appunto in questa villa al mare. Vi sono poi piccoli dettagli, come quello del tendaggio della veranda, che si ritrova sia in uno dei progetti per il Salone di riposo sia in alcune pagine pubblicitarie del 1930-31 ideate da Bottoni sempre per l’Indanthren. Seppure diversamente disegnati, i tendaggi esterni sono previsti anche nella Villa Latina, e questi indizi confermano ulteriormente la datazione ipotizzata. Siamo dunque di fronte a un’opera in sé poco significativa, ma utile a comporre un mosaico. È infatti dal confronto con questo studio e con quelli del Salone di riposo che emerge il valore di spartiacque che riveste il progetto della Villa Latina: quel riscattarsi dell’alzato dalla rigidità della pianta che qui invece non è ancora operato.

Giancarlo Consonni

In G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di) Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, pp. 161-162.

Bibliografia

G. C. [Consonni], Studio di villa al mare, 1929 ca., in G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di), Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, pp.161-162.

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