Architettura, Urbanistica e Design (1924-1973)

op. 112 – Villa Davoli e relativo arredamento in zona Sabbioni a Reggio Emilia, 1934-35

opera 112

Villa Davoli e relativo arredamento in zona Sabbioni a Reggio Emilia, 1934-35

op112 copertina

 

La villa, destinata a casa di vacanze per la famiglia di Aristide Davoli (lo stesso a cui Bottoni arreda la casa di Varese nel1931), sorge nella campagna reggiana. Dentro a un recinto quadrato un giardino, al centro il cubo dell’edificio e al suo interno, a tutta altezza, un grande invaso: si potrebbe dire che villa Davoli è il calco di una domus romana. Il giardino si snoda infatti attorno al volume costruito come un sistema di stanze, tra loro divise da basse siepi, alcune interamente piantumate a pioppi, altre a prato e ghiaia, una con alberi da frutto ad alto fusto, come fichi e noci, per creare l’ombra al gioco delle bocce, e un’altra invece solo con peri e melia spalliera. Queste stanze, affacciandosi, come attorno a un porticato, sulla veranda e sulla balconata continua per tre lati della villa, sembrano poter trasformare il grande invaso del pranzo-soggiorno nel patio di una dimora antica. Del resto, come in un patio, su questo vero e proprio cuore della vita comunitaria si raccolgono tutti gli altri spazi della casa con i relativi servizi: al piano terreno il locale credenza, la cucina, l’atrio, lo studio e al primo piano le camere da letto. La semplicità e soprattutto l’estrema essenzialità degli arredi, progettati anch’essi da Bottoni, e la relativa nudità delle alte pareti, su cui si stagliano ampie vetrate, rafforzano l’impressione che ci si trovi di fronte a uno spazio aperto e non chiuso, tanto è l’esterno il vero protagonista di questo interno. Lo stesso camino, simbolo delle internità più chiuse, appare qui come dissimulato dal lungo e basso mobile a ripiani che lo incornicia e che lo rende simile piuttosto a un fuoco campestre. Al contrario nella cucina, in una delle stanze meno proiettate verso l’esterno, il camino riprende le forme imponenti e tradizionali proprie delle intimità più raccolte. Non a caso la diversità di questo luogo appare segnata all’esterno da un caldo muro di mattoni che ne cinge il volume, mentre tutto il resto della muratura ha il colore dell’intonaco a calce. Una scala a chiocciola porta al terrazzo sul tetto, mentre tre piccole scalinate sembrano voler ancorare la casa alla terra. La struttura portante è in mattoni con i solai di cemento armato. La villa, insieme alla casa di via Mercadante a Milano e alla villa Dello Strologo a Livorno, è tra le opere presentate da Agnoldomenico Pica nella mostra sull’«Architettura italiana» allestita nel 1936 per la VI Triennale.

Graziella Tonon

In G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di) Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, pp. 234-235.

A. Pica, Architettura moderna in Italia, Hoepli, Milano 1934, pp. 44-45 e 162.

G. Gr. [Gresleri], Piero Bottoni, in International-Style e Razionalismo in Emilia Romagna: 1920-1940, numero monografico di «Parametro», a. XII, n. 94-95, marzo-aprile 1981, pp. 44-47.

G. T. [Tonon], Villa Davoli a Reggio Emilia, 1934-35, in G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di), Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, pp. 234-235.

G. Teggi, Villa Davoli, in «Architettare. Rivista dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Reggio Emilia», n. 3, marzo 2008, pp. 26-33.

Bibliografia a cura di Graziella Tonon

Arch. Piero Bottoni, Casa Davoli in Reggio, nota descrittiva. Dattiloscritto, in quattro copie, 1 cc./1 pp.

PARAGRAFI

Archivio Piero Bottoni

DAStU - Politecnico di Milano

Campus Bovisa
Via Giuseppe Candiani, 72
20158 Milano

t +39 02 2399 5827

archivio-bottoni-dastu@polimi.it