Architettura, Urbanistica e Design (1924-1973)

op. 144 – Sala del lottizzamento dei quartieri di abitazione, VI Triennale di Milano, 1936, con Luigi Dodi e Mario Pucci

opera 144

Sala del lottizzamento dei quartieri di abitazione, VI Triennale di Milano, 1936, con Luigi Dodi e Mario Pucci

op144 copertina

La Mostra dell’abitazione della VI Triennale è introdotta da tre sale in cui sono esposti i principi di organizzazione dello spazio della casa sia all’interno che all’esterno. A Bottoni, Dodi e Pucci è affidata la terza sala, con il compito di trattare il tema del «raggruppamento edilizio delle cellule d’abitazione». Con grafici, fotografie, plastici spiegazioni essenziali vengono illustrate le teorie messe a punto dai Ciam in modo da renderle comprensibili al vasto pubblico. «Esempi di lottizzamento errato traenti origine da concetti urbanistici arbitrari e individualistici» sono posti a confronto con esempi giudicati positivi. Come appunto nei Congressi internazionali di architettura moderna, predomina una impostazione scientista che, partendo da alcuni elementi come il soleggiamento, l’aerazione e la tranquillità, fa dell’igiene e della funzionalità i valori assoluti da cui dedurre automaticamente i principi di aggregazione delle cellule e degli edifici. Non a caso l’edilizia aperta è indicata come l’unica in grado di dar vita a città più sane e di garantire una maggiore disponibilità di spazi verdi. Questo non impedisce ai curatori di cogliere il valore che certa edilizia chiusa ha avuto nel passato. Si legge in un foglio che raccoglie alcune delle didascalie della mostra: «il cortile dell’antichità era un luogo d’intimità familiare. Nel cortile più che nella facciata della casa, l’arte del tempo era chiamata a portare la propria nota. Questo carattere d’intimità e di armonia si mantenne per molti secoli, anche quando il cortile assunse funzione d’onore. Il cortile chiuso della casa d’affitto, sotto l’assillante spinta alla speculazione, si è ridotto a un immane, promiscuo e malinconico recesso» (dattiloscritto in APB, Documenti). Le nuove regole proposte in questa sala non fanno però tesoro di tali osservazioni; mirano infatti solo a tutelare l’uomo come entità biologica, tanto che pochi o nulli sembrano essere gli sviluppi teorici rispetto alla Mostra dei sistemi razionali di lottizzamento del Ciam di Bruxelles, che Bottoni e Pollini avevano fatto circolare in Italia, organizzandone l’esposizione a Milano e a Bologna (a meno che non si voglia considerare la triste novità della difesa antiaerea, che viene tranquillamente affiancata alle altre esigenze funzionali). Se una novità si intravede, essa sta piuttosto nel fatto che la VI Triennale è vista da Pagano e, con lui, dai razionalisti milanesi, come un’occasione per uscire dall’esclusivo rapporto con il potere: compiere un lavoro di sensibilizzazione di massa era ormai percepito come questione vitale per un’urbanistica e un’architettura che, sia pure nei limiti dell’ideologia funzionalista, ponevano il problema della città come fatto collettivo. Lo stesso volume «Urbanistica», nel quale Bottoni fonde i contenuti della Mostra di urbanistica realizzata sempre per la VI Triennale con quelli trattati in questa sala, ha il carattere non di un manuale per specialisti, ma di un’opera essenzialmente didascalica e divulgativa: lo stile espositivo comune al libro e alle due mostre – a cui ha sicuramente giovato la grafica di Bruno Munari – è intimamente coerente con un’idea dell’urbanistica come sapere e pratica volti a soddisfare «le superiori necessità sociali collettive».

Giancarlo Consonni

In G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di) Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, p. 242.

Guida della Sesta Triennale, Milano 1936, p. 21.

G. L. Banfi, Spirito nuovo alla VI Triennale, in «L’Italia letteraria», a. XII, n. 24, 5 luglio 1936, p. 6.

A. Marchi, La VI Triennale. Architettura, in «Il Ventuno», a. V, n. 39, agosto-settembre 1936, pp. 21-24.

P. Bottoni, Urbanistica, Quaderni della Triennale, Hoepli, Milano 1938 (in part. le pp. 8-9 e 58-80).

G. C. [Consonni], Sala del lottizzamento dei quartieri di abitazione alla VI Triennale di Milano, 1936 […], in G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di), Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, p. 242.

Bibliografia a cura di Giancarlo Consonni

Arch. Piero Bottoni, ing. Luigi Dodi, ing. Mario Pucci. Il lottizzamento dei quartieri d’abitazione, relazione descrittiva della sezione. Dattiloscritto con correzioni manoscritte, 2 cc./2 pp.

Fabbisogno lottizzamento, elenco dei lavori da eseguire e dei materiali da reperire per la realizzazione della sezione. Dattiloscritto con integrazioni manoscritte, 1 c./1 p.

Appunti relativi alle didascalie per i materiali da esporre. Manoscritti e dattiloscritti con schizzi, 7 cc./8 pp.

Programma originali per il lottizzamento Tr. VI 1936. Schizzo per l’impaginazione dei pannelli per la mostra su verso di foglio con appunti manoscritti relativi al lottizzamento di aree industriali, 1 c./2 pp.

Sezione “Il lottizzamento dei quartieri di abitazione”, elenco delle fatture di urgente pagamento. Dattiloscritto con correzioni manoscritte, 2 cc./2 pp.

Idem, bozza. Bozza manoscritta, 3 cc./3 pp.

Idem, con elenco delle fatture di urgente pagamento della sezione Urbanistica. Dattiloscritto, 1 c./1 p.

Nota sul risanamento di un’area residenziale degradata a Manhattan-New York con tabella relativa al piano finanziario. Dattiloscritto, 3 cc./3 pp.

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