Architettura, Urbanistica e Design (1924-1973)

op. 105 – Sala delle Scuole di aviazione all’Esposizione dell’aeronautica italiana nel Palazzo dell’Arte a Milano, 1934, collaboratori tecnici Ambrogio Colombo e Mario Zoffili

opera 105

Sala delle Scuole di aviazione all’Esposizione dell’aeronautica italiana nel Palazzo dell’Arte a Milano, 1934, collaboratori tecnici Ambrogio Colombo e Mario Zoffili

op105 copertina

 

L’allestimento si propone di rendere percepibile con immediatezza i due metodi di addestramento dei piloti: quello eroico su velivoli a monocomando, vale a dire manovrati dall’allievo da solo, e quello su velivoli a doppio comando, cioè con l’allievo affiancato da un istruttore. Il primo dei metodi poteva essere efficacemente illustrato mostrando direttamente il famoso aereo denominato Gabarda (dal nome della scuola Gabardini di Cameri che lo aveva dotato di speciali pattini per consentire capottate senza danni), e ponendolo a confronto con fotografie raffiguranti fasi di decollo e atterraggio più o meno riuscite; il secondo metodo, che ormai aveva surclassato il primo, poteva essere degnamente rappresentato dall’aereo Breda A9 (adottato appunto nella prestigiosa scuola Breda di Sesto S. Giovanni), anch’esso posto a confronto con foto e disegni relativi a strumenti, fasi di volo ed evoluzioni tipiche (fra le quali l’«otto regolamentare», la figura che gli allievi dovevano eseguire alla perfezione per ottenere il brevetto). Inseguendo questa idea, Bottoni articola in due zone lo spazio assegnatogli al primo piano del Palazzo dell’Arte dal «Direttorio ordinatore» dell’Esposizione composto dal colonnello F. Cutry, da C.A. Felice e da Giuseppe Pagano. Nella zona al cui centro è posta la Gabarda viene documentata l’attività delle prime scuole e delle scuole di guerra (Pordenone e Milano-Taliedo, 1910; Vizzola Ticino, 1911; Cameri, 1910 e 1913-23); in quella con al centro l’A9 è invece affrontato il tema «Come si impara a volare», con riferimento al metodo a doppio comando, illustrato soprattutto attraverso l’attività della Scuola Breda di Sesto S. G. La sala è completata, nel primo comparto, dall’esposizione della piccola automobile senza manubrio e con guida interamente a pedali messa a punto da Achille Landini per l’addestramento a terra; nel secondo comparto, dall’illustrazione dell’attività delle scuole di specializzazione e della scuola di acrobazia. Fra i due settori è collocato infine una sorta di portale ospitante un grande fotomontaggio relativo alla R. Accademia aeronautica di Casera, di cui si espongono anche i gagliardetti in un vano ricavato nella parete che fa da divisorio. Vediamo ora più da vicino la soluzione architettonica. La presenza dei due aerei è utilizzata per meglio orientare il percorso dei visitatori in ciascuna delle due zone; la parete che distingue queste ultime si piega poi ad assecondare la disposizione parallela delle ali dei velivoli, trovando assonanze con le forme di queste e persino con il flettersi del timone di direzione della Gabarda. Le assonanze si spingono oltre, coinvolgendo materiali e colori nell’intento di creare, come negli interni abitativi o nella cremeria-bar S. Babila dello stesso periodo, ambienti dove tutto è fuso sinfonicamente. I velari sul soffitto assicurano una luminosità soffusa che, nella prima zona, continua nei toni morbidi delle pareti e delle stesse superfici del velivolo, mentre nella seconda fa da contrappunto a colori più contrastanti. In questo caso la scelta dei colori si pone in sintonia con la presenza di un A9 esposto per metà stelato in modo da mostrare al pubblico le strutture portanti e il sistema dei doppi comandi. A rafforzare il gioco dei contrasti e degli accordi, sul soffitto di questa parte della sala è inserita una sagoma raffigurante l’«otto regolamentare», ovviamente in scala ridotta. Non siamo purtroppo in grado di descrivere in dettaglio gli accordi di colore e dobbiamo accontentarci di quanto fa intuire Edoardo Persico nella presentazione della Sala sul catalogo ufficiale della mostra: «L’ordinatore ha stabilito, secondo alcune esperienze della scenografia moderna, un’atmosfera colorata. I colori delle pareti e dei velari segnano limiti di spazio nei quali si svolge la rappresentazione dell’argomento. Gli apparecchi sezionati, gli elementi di aeroplani, i gagliardetti delle scuole creano continui e piacevoli mutamenti di scena». La Sala di Bottoni è meno nota di quella delle Medaglie d’oro realizzata per la stessa Esposizione da Nizzoli e Persico; un’opera, quest’ultima, sicuramente innovatrice con la sua «elegantissima trama di lievi graticci» (A. Pica). Nondimeno la ricerca di sottili assonanze e atmosfere fa dell’allestimento di Bottoni un’opera anch’essa pienamente risolta, come del resto lo è quella di Figini e Pollini, contraddistinta da «un nitore mirabile» (il giudizio è sempre di Pica, che giudicava la sala progettata da Bottoni «pervasa di giovanile entusiasmo e di ardore»). Non è un caso che dell’intera, vastissima, esposizione Giedion chieda a Bottoni immagini relative solo a questi tre allestimenti, mentre dichiara: «Je suis d’accord avec nos autres amis, comme Gropius et Le Corbusier, que cest la meilleure Exposition depuis longtemps» (Lettera di S. Giedion dell’1.11.1934 in APB, Corrispondenza, ora anche infra).

Giancarlo Consonni

In G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di) Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, pp. 223-224.

E. Persico, Alla Mostra dell’Aeronautica, in Esposizione dell’aeronautica italiana. Giugno-ottobre 1934-XII. Catalogo ufficiale, Bestetti, Milano 1934, p. 193, ora anche in Id., Tutte le opere (1923-1935), vol. II, cit., pp. 259-265, in part. p. 265.

A. Pica, La Mostra Aeronautica di Milano, in «L’Italia letteraria», a. X, n. 27, 7 luglio 1934, p. 11.

G. C. [Consonni], Sala delle Scuole di aviazione all’Esposizione dell’aeronautica italiana a Milano, 1934 […], in G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di), Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, p. 223.

Società Italiana Ernesto Breda, Milano. Elenco dei materiali da esporre, Milano 3 maggio 1934. Dattiloscritto con annotazioni manoscritte, 5 cc./5 pp.

Società italiana Ernesto Breda. La Scuola aviatori Breda, relazione sull’attività della scuola ed elenco dei materiali da esporre. Dattiloscritto su carta intestata con integrazioni e correzioni manoscritte, 4 cc./4 pp., e appunto manoscritto, 1 c./1 p.

R. Accademia aeronautica, comando. Dati relativi al numero dei concorrenti, degli idonei alla visita psicofisiologica, degli ammessi ai corsi regolari della Regia Accademia e numero degli allievi promossi ufficiali. Dattiloscritto, 1 c./1 p.

R. Accademia aeronautica, comando. Altri dati statistici, allegato al documento descritto al punto precedente. Dattiloscritto, 1 c./1 p.

Scuola Gabardini. Programma di insegnamento per il conseguimento dei brevetti di pilotaggio e tabella indicante la località, il tipo di scuola, il tipo di istruzione e gli apparecchi utilizzati. Dattiloscritto, in due copie, 2 cc./2 pp.

Mostra dell’Aeronautica, appunti, 29 ottobre 1934. Manoscritto con schizzi e tabelle, timbrato, 5 cc./6 pp.

La nouvelle architecture, die neue Architektur, the new architecture, richiesta di documentazione relativa all’Esposizione. Dattiloscritto, 1 c./1 p.

S. A. Dotti e Bernini, fotografie industriali e pubblicitarie […], Milano. Cartoncino pubblicitario. Stampato, 1 pz.

PARAGRAFI

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