Architettura, Urbanistica e Design (1924-1973)

op. 93 – Mobili e arredamenti per varie abitazioni, 1933-34

opera 93

Mobili e arredamenti per varie abitazioni, 1933-34

op093 copertina

 

Per il biennio 1933-34 è accertata l’esecuzione di diversi progetti, che si elencano qui di seguito con l’indicazione dei committenti e il numero di disegni conservati nell’Archivio Bottoni: mobili singoli per i signori Balducci (2) e Forti (1) (per i quali Bottoni aveva già lavorato) e per i signori Boschetti (1), Garzanti (1), e Tonegutti (1); arredamenti riferiti a singoli locali per le case Almansi (1), Cases (1), Morassi (1), Ottolenghi (2), Salvini (4) e Schwarz (1), e infine l’arredamento, di pressoché l’intero appartamento Guicciardi (12). Nell’Archivio esistono altri 39 disegni, per lo più di mobili singoli, per i quali, mentre una serie di indizi rende sufficientemente attendibile l’attribuzione al biennio 1933-34, non sussistono tuttavia riscontri per l’identificazione dei committenti. L’esperienza progettuale compiuta per gli interni Gruppo di elementi di case popolari influenza la stessa progettazione di arredi per le case borghesi. Ciò è percepibile nelle modalità del disegno, che spesso risolve in un’unica tavola densa di elementi la progettazione dell’insieme dei mobili di un locale e della loro distribuzione; ma lo è ancor più nella concezione costruttiva e nelle forme. Si assiste infatti a una semplificazione delle linee in cui sono avvertibili anche i condizionamenti di un clima generale determinato dalla crisi economica. L’ideologia razionalista ha modo di trovare nella crisi conferme e ulteriori spunti per rafforzare il proprio apparato teorico in ordine alla standardizzazione e alla progettazione modulare intese come premesse necessarie all’affermarsi della produzione di serie. In realtà a tali convinzioni non corrispondono pronte risposte riorganizzative nel settore produttivo che, fino agli anni Cinquanta, non uscirà dai modi di produzione artigianali. Si ha così uno scarto fra le nuove forme, che sembrano pensate per una riproducibilità su vasta scala, e la riedizione dei modelli limitata a pochi esemplari. Ciò non impedisce che gli stessi interni borghesi siano attraversati, quasi assaliti, da uno stile che immette nel santuario della casa il senso della massificazione. I primi ambienti a subire l’assalto sono la cucina e la stanza della domestica, a cui fanno seguito il bagno, il guardaroba e gli ambienti polifunzionali come le camere-studio. Ma, se lo spirito taylorista registra facili successi in questi spazi, una resistenza è opposta alla cosiddetta zona notte e dal soggiorno, dove la rivoluzione riesce spesso solo in parte, interessando per lo più gli armadi, i cassettoni, le librerie, i tavoli e le sedie. Il volto tradizionale della casa sembra spesso rifugiarsi nei divani, nelle poltrone, nei letti, nei tappeti e nelle tende, dando anche l’impressione di un compromesso non sempre stilisticamente risolto. In altri casi, Bottoni fa ricorso alla sua dimestichezza con gli stili del passato per trovare forme disponibili a un incontro unitario con il nuovo. Nascono così delle strane poltrone (e lo stesso vale per letti e divani) dove è possibile rinvenire l’eco del classicismo novecentista da lui praticato dal 1927 al 1929; ma, mescolati a questa eco, si intravedono anche riferimenti e richiami alle forme della natura, nelle quali il progettista sembra cercare quella forza vitale di cui sente l’assenza nelle esangui figurazioni neoclassiche. Un esempio è la poltrona progettata per casa Almansi (e poi riproposta per casa Ottolenghi), dove il difficile raccordo tra il cubo e il cilindro è risolto dall’ossatura continua in legno che bilancia le superfici rivestite in stoffa, e dove il contrasto tra il trasparente e l’opaco, tra il pesante e il leggero non manca di evocare le fattezze di uno strano animale anfibio. Se poi si vogliono esempi meno inquietanti della fusione fra le forme classiche e quelle della natura si può richiamare la coeva poltrona «a fiore» per casa Cicogna, che appare uno sviluppo coerente delle forme elaborate per casa Dello Strologo e casa Righi.

Giancarlo Consonni

In G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di) Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, p. 219.

G. C. [Consonni], Mobili e arredamenti per varie abitazioni, 1933-34, in G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di), Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, p. 219.

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