Architettura, Urbanistica e Design (1924-1973)

op. 62 – Arredamento della saletta di soggiorno e di lavoro in casa Franceschini a Milano, 1931-32, collaboratore Leone Carmignani

opera 62

Arredamento della saletta di soggiorno e di lavoro in casa Franceschini a Milano, 1931-32, collaboratore Leone Carmignani

op062 copertina

 

L’architettura di questo interno nasce dalla ricerca di uno spazio racchiuso, capace di opporsi alla scarsa accoglienza di un locale ristretto e risucchiato dalla troppo diretta comunicazione della porta con la finestra. La soluzione è stata trovata sbarrando il passo a chi entra con uno scaffale-libreria, al di là del quale si mostra subito un luogo protetto per rapporti colloquiali. Un armadietto d’angolo, assicurando la continuità fra lo scaffale e il lungo divano appoggiato al muro, li salda in una grande L entro cui, come barche in un porto, trovano protezione gli altri mobili: due poltroncine in tubo e un tavolino «da the e da lavoro» ottenuto assemblando in una figura simmetrica due esemplari del tavolino «da letto», già utilizzato per casa Minerbi. La metafora del porto sembra continuare, con leggera ironia, nel disegno a ondine verticali del tessuto impiegato per il divano e per le poltrone e soprattutto nel predominio della dimensione orizzontale. Nessun mobile sporge dall’altezza degli 80 centimetri della banchina a L e ciò costituisce un invito ulteriore a ritrovare dalla posizione seduta la linea dell’orizzonte. L’unità, oltre che dalle linee, è anche qui assicurata dai rapporti tra i materiali e tra i colori. Se le tappezzerie terra di Siena e bianco sporco stabiliscono una continuità con il legno di noce chiaro dei mobili, e se l’importanza del piano orizzontale è rimarcata dal colore rosso arancione del pavimento in linoleum, tra le due tonalità dominanti interviene a fare da tramite il luminoso giallo paglierino del vetro che divide internamente lo scaffale libreria. È un piccolo dettaglio, ma per suo tramite il tocco dell’invenzione poetica suggella l’insieme: lo sbarramento necessariamente istituito fra la porta e la finestra è superato dalla luce che, filtrando attraverso il divisorio di vetro, impedisce il formarsi di una triste zona d’ombra nella parte della stanza antistante l’ingresso.

Giancarlo Consonni

In G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di) Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, p. 190.

D. Zanetti, N. Diulgheroff, P. Bottoni, Nuovi arredamenti italiani, in «La Casa Bella», a. V, n. 60, dicembre 1932, pp. 34-36.

G. Palanti (a cura di), Mobili tipici moderni, Domus, Milano 1934, p. 5.

Mobili moderni, in «Moda», a. VI, n. 11, novembre 1934, pp. 50-51.

G. C. [Consonni], Arredamento della saletta di soggiorno e di lavoro in casa Franceschini a Milano, 1931-32 […], in G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di), Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, p. 190.

Bibliografia a cura di Giancarlo Consonni

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