Architettura, Urbanistica e Design (1924-1973)

op. 41 – Progetto di «Villa latina», IV Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne di Monza, concorso, 1929-30

opera 41

Progetto di «Villa latina», IV Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne di Monza, concorso, 1929-30

Il direttorio della IV Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne di Monza del 1930, composto da A. Alpago-Novello, G. Ponti e M. Sironi, bandisce un concorso nazionale per il progetto di «una villa moderna per l’abitazione di una famiglia». Il bando, mentre «esclude […] gli estremi della villetta economica e della villa sontuosa, [lascia]libere, entro ragionevoli limiti, l’ampiezza e la destinazione (cittadina, in montagna, al mare ecc.)». L’intento, pienamente raggiunto, è quello di dar vita a una speciale sezione di «Architettura della casa» e soprattutto a una pubblicazione ben documentata. Una commissione composta da A. Calza Bini, P. Betta, E.A. Griffini e M. Piacentini assiste il direttorio nell’esame dei progetti e, sui 48 presentati, ne sceglie 36 (tra i quali, secondo una procedura disinvolta, quelli degli stessi Griffini e Ponti). Ne scaturisce, in ogni caso, un esteso sondaggio sullo stato della nuova architettura italiana e, nel contempo, secondo il sintetico bilancio di Gio Ponti, un articolato panorama di «interpretazioni dell’abitazione cioè della nostra vita e, se vogliamo, della nostra civiltà» (G. Ponti, Introduzione a: Aa.Vv., 36 progetti [1930]). Mentre nell’insieme il concorso registra puntualmente il bipartirsi delle acque della nuova architettura italiana nel neoclassicismo novecentista da un lato (verso cui sono ancora orientati i progetti di futuri razionalisti, come la villa al mare che E. Albini firma con G. Palombi) e nel razionalismo dall’altro, il progetto di Bottoni sembra muoversi in equilibrio, come su un filo teso sullo spartiacque fra le due tendenze. Ma non si tratta di un compromesso. L’intenzione dichiarata dal progettista di aver voluto «riprendere, dallo spirito delle costruzioni latine, l’equilibrio delle masse, dall’uso di vita all’aperto di quei popoli mediterranei, le logge, gli atrii e le terrazze […]» ([Bottoni], p. 33) sembra trovare adeguata risposta nel progetto. L’edificio appare nei disegni unitariamente sorretto dalla tensione all’equilibrio: tra funzionalità ed essenzialità delle linee geometricamente pure, fra interno ed esterno, fra il delimitato, raccolto, riposo delle forme e la loro partecipazione al paesaggio. Il cardine del progetto è l’atrio al piano terreno da cui tutto l’edificio appare generato. L’atrio si costituisce come soglia tra il mare e la pineta, la quale, nei disegni di Bottoni, subito si innalza nelle colline dell’entroterra, come appunto a Bonassola dove la villa è idealmente ambientata (cfr. la lettera di G. Cattaneo a P.B. del 29.12.1930, in APB, Corrispondenza). Ed è proprio dall’idea di soglia che l’intero organismo trae la sua ratio costruttiva e il suo modo di disporsi nel contesto. La soglia, che al piano terra si dilata nella profondità di un palcoscenico con due opposti fondali, nei due piani superiori si fa linea ideale di fusione fra due corpi: il corpo verso il mare, su cui sono disposti i locali di soggiorno e le camere da letto che si prolungano nel lungo terrazzo, e il corpo verso terra su cui si addensano gli abbondanti servizi e le camere dei ragazzi. All’esterno la fusione dei due corpi è particolarmente percepibile nell’asimmetria dei fianchi, dove risalta il diverso disporsi delle aperture e quindi della trasparenza, la quale cresce dal basso verso l’alto nel fronte rivolto al mare e in senso inverso in quello rivolto al monte. Così, mentre il rigoroso rispetto della simmetria sui due fronti punta a valorizzare i fondali che essi incorniciano e da cui si fanno incorniciare senza mimetismi, l’asimmetria longitudinale è anche il frutto di una attenta valutazione delle condizioni ambientali e di quelle climatiche in particolare. Della tradizione mediterranea la Villa Latina ripropone i modi di offrirsi e di difendersi dal sole, integrandoli con accorgimenti tecnici tratti da altri contesti quali le «stuoie, all’uso dei paesi tropicali, avvolgibili e scorrenti su sottili cavi tesi fra i lembi esterni delle pensiline, [studiate per regolare] l’intensità della luce solare, mantenendo così lungo i muri perimetrali una camera d’aria ventilata […]» ([Bottoni], p. 33). In questo progetto l’essenzialità delle forme non sacrifica nulla alla funzionalità né da essa deriva linearmente: al di là di talune dichiarazioni dottrinarie del razionalismo, su ben più complesse ragioni l’architettura poggia la sua lievità. Per questo la Villa può, almeno nel disegno, bearsi con il suo intenso colore albicocca di profonde sintonie con il paesaggio esterno e con quelli interiori.

Giancarlo Consonni

In G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di) Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, pp. 166-167.

[P. Bottoni], Villa Latina, in Aa.Vv., 36 progetti di ville di architetti italiani, a cura dell’Esposizione triennale internazionale delle arti decorative industriali moderne alla Villa Reale di Monza, Bestetti e Tumminelli, Milano-Roma [1930], pp. 33-37.

M. I. A. R., L’architettura razionale italiana 1931, in «La Casa Bella», a. IV, n. 40, aprile 1931, pp. 67-82.

Mary [Tibaldi Chiesa], Dimore estive, in «L’Ambrosiano», 24.7.1931.

Fillia (a cura di), La nuova architettura, Utet, Torino 1931, p. 154.G. Consonni, L. Meneghetti, L. Patetta, Bottoni: 40 anni di battaglie per l’architettura, numero monografico di «Controspazio», a. V, n. 4, ottobre 1973, p. 10.

P. Cevini, Genova anni 30. Da Labò a Daneri, Sagep, Genova 1989, pp. 27-28.

G. C. [Consonni], Progetto di «Villa latina», IV Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne di Monza, concorso, 1929-30, in G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di), Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, pp.166-167.

P. Portoghesi, R. Scarano, M. Abdullah Naim, L’architettura del Mediterraneo: conservazione, trasformazione, innovazione, Gangemi, Roma 2003, p. 50.

M. Sabatino, The Politics of Mediterraneità in Italian Modernist Architecture, in J.R. Lejeune, M. Sabatino, Modern Architecture and the Mediterranean: Vernacular Dialogues and Contested Identities, Taylor & Francis, Abingdon (Uk) 2009, pp. 41-63.

O. Hamrsmid, Piero Bottoni, Villa Latina, 1929, in Atlas of Interiors. Maquette of architecture [interiors] masterpieces.

Bibliografia a cura di Giancarlo Consonni

L’architettura della casa alla IV Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne alla Villa Reale di Monza, aprile 1930 VIII ottobre, impaginato tipo per la pubblicazione del progetto con bando. Stampato, 2 cc./8 pp.

PARAGRAFI

Archivio Piero Bottoni

DAStU - Politecnico di Milano

Campus Bovisa
Via Giuseppe Candiani, 72
20158 Milano

t +39 02 2399 5827

archivio-bottoni-dastu@polimi.it