Architettura, Urbanistica e Design (1924-1973)

op. 88 – Progetto di un complesso per banca e abitazioni in via Ponte Vetero 8-12, a Milano, 1933 ca., con M. Damiani

opera 88

Progetto di un complesso per banca e abitazioni in via Ponte Vetero 8-12, a Milano, 1933 ca., con M. Damiani

op088 copertina

 

Il progetto di stabili per banca e abitazioni in via Ponte Vetero è un tipico esempio di «moderno risanamento» di un’area fittamente edificata a corti passanti. Se realizzato, il progetto avrebbe potuto senz’altro raccogliere il plauso di quanti si battevano perché gli interni, i retri e i cortili delle case diventassero, almeno quanto le facciate, oggetto di cura da parte dell’architetto. Con ogni probabilità gli edifici avrebbero attratto l’attenzione di Giuseppe Pagano che nell’ottobre del 1931 così scriveva su «La Casa Bella»: «Curando la casa come cosa in sé (e perciò degna di attenzione artistica e tecnica in ogni sua parte) […] il risultato più sorprendente è che anche la maggioranza delle costruzioni di architetti moderni presenta, a mio modo di vedere, dei valori architettonici più vivaci e più espressivi nella soluzione dei cortili». Nel progetto di Bottoni la più aperta disposizione dei corpi di fabbrica, creando ampi cortili, permette indubbiamente una illuminazione e un’aerazione molto più «razionale», mentre la distribuzione interna degli alloggi, le loro dimensioni e le modalità del disimpegno dimostrano che la «modernizzazione» aveva come obiettivo un miglioramento delle condizioni di abitabilità e non il radicale snaturamento del tessuto sociale del lotto. Gli alloggi, studiati in modo da potersi tutti affacciare sia su strada che su corte, hanno infatti piccole dimensioni: due o, al massimo, tre locali più i servizi. La banca è poi una presenza discreta: pensata per svilupparsi in profondità in modo da non erodere al piano terreno spazio prezioso ai negozi, sembra qui non voler agire da grimaldello per innescare processi di valorizzazione speculativa del suolo urbano. Quanto al progetto sul cortile, la sua nudità è equivalente a quella del fronte su strada, come se i progettisti avessero voluto annullare ogni gerarchia tra gli alloggi che hanno il disimpegno interno e quelli invece che lo hanno sul ballatoio prospiciente il cortile. Nessuna data accompagna il progetto studiato da Bottoni e dall’ing. Damiani. Alcuni elementi inducono tuttavia a collocarlo tra il 1932 e il 1933. Sicuramente è antecedente al 1935: a partire da questo momento la firma dell’ingegnere che affianca Bottoni nei lavori professionali è sempre quella di Mario Pucci, suo socio di studio. Inoltre il tratteggio che dà spessore all’unico disegno di prospettiva è, nei primi anni Trenta, una tecnica ancora molto usata da Bottoni. Ma soprattutto la tipologia dell’edificio, di cui si hanno entrambi i progetti, richiama le soluzioni proposte da Bottoni nel 1932 per il quartiere popolare M. Bossi in viale Molise a Milano: quasi identiche sono le piccolissime cucine di alcuni alloggi e molto simile è il principio che sottende la progettazione delle scale. Sia nel fabbricato tipo di viale Molise sia nello stabile di via Ponte Vetero risulta infatti centrale, anche ai fini compositivi, l’invenzione di un particolare disimpegno in grado di sommare i vantaggi degli edifici con gli accessi interni con quelli degli edifici a ballatoio. In questo caso la soluzione è un unico vano scala centrale, sporgente sul retro a formare un bovindo vetrato, avente la funzione di servire due alloggi all’interno e altri due tramite i passaggi all’aperto che si dipartono dalla tromba delle scale, uno a destra e uno a sinistra del bovindo. Il gioco dei dislivelli permette a tali passaggi di non correre lungo la facciata alla stessa altezza dei piani ma molto più in basso, e ciò per eliminare ogni interferenza con le cucine e i bagni degli altri appartamenti che lì si affacciano. Tolte le fastidiose promiscuità tipiche delle case di ringhiera, anche i ballatoi del cortile possono così trasformarsi in balconi degni di un esterno.

Graziella Tonon

In G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di) Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, p. 214.

G. T. [Tonon], Progetto di stabili per banca e abitazioni in via Ponte Vetero a Milano, 1933 ca. […], in G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di), Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, p. 214.

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