Architettura, Urbanistica e Design (1924-1973)

op. 113.1 – Villa Dello Strologo e relativo arredamento in via Calzabigi a Livorno, 1934-35

opera 113.1

Villa Dello Strologo e relativo arredamento in via Calzabigi a Livorno, 1934-35

op113 1 copertina

Assieme ad altre due opere coeve, la villa Davoli di Reggio Emilia e la casa di via Mercadante a Milano, questa villa livornese, dopo le costruzioni temporanee sorte per la Triennale di Milano del 1933, inaugura le realizzazioni di Bottoni nell’ambito degli edifici di abitazione. Si tratta subito di opere mature in cui si avverte la notevole esperienza accumulata negli otto anni che lo separano dalla laurea. La commessa, in questo caso, proviene dall’ avvocato Aristide Dello Strologo, padre di Piero, l’amico per il quale aveva arredato la casa da scapolo e quella da sposato a Milano. Bottoni ha a disposizione per il progetto un lotto di circa 1000 metri quadrati ricavato dalla divisione parcellare di un antico giardino. il lotto, prospiciente una strada secondaria, è situato nell’espansione sud della città, dove, a metà degli anni Trenta, poche case si alternano ancora ad ampi spazi verdi (tanto che Gio Ponti su «Domus» può addirittura presentare questa casa sotto il titolo Abitazione per la campagna). La prima preoccupazione dell’architetto è salvare quanti più alberi possibile e far dialogare l’architettura con la loro presenza. Disloca infatti l’edificio rasente ai confini nord e ovest in modo da lasciare a giardino la metà meridionale del lotto e in modo che l’edificio a tetto piano trovi nei lecci e nei pini marittimi un riparo dai raggi solari. Ma l’accordo è anche nelle forme, nell’equilibrio tra la presenza esile e slanciata degli alberi e le linee orizzontali della costruzione; due tensioni distinte e complementari, fra le quali, con delicata volontà di raccordo, si inserisce il movimento ascensionale del piano superiore. Definite queste prime coerenze con il contesto, la ricerca architettonica può procedere dall’interno, dall’articolazione di spazi e funzioni. il sedime dell’edificio è inscritto in una forma regolare, quasi un quadrato di 18 x 16,75 metri. La pianta ha nel soggiorno il fulcro su cui convergono e da cui si dipartono gli altri ambienti, così da esaltare la funzione di questo spazio quale luogo più alto della socialità familiare. Dal soggiorno si accede sia alla zona notte, concentrata nella parte est informa di due piccoli appartamenti, quello dei genitori e quello della famiglia del figlio sposato, sia alla sala da pranzo, disposta vicino alla cucina sul lato opposto a quello delle camere da letto. Anche gli accessi sono ottimamente distribuiti: l’ingresso principale situato a ovest immette direttamente, oltre che nel soggiorno, anche nello studio, in modo che i rapporti con gli estranei non disturbino la privacy; quello di servizio, situato sul lato nord, è posto in corrispondenza del blocco scale e a più diretto contatto con la cucina; infine una terza apertura mette in comunicazione il soggiorno con il giardino, non senza trovare una felice mediazione nella veranda. Al piano superiore un ampio terrazzo occupa più della metà della superficie, mentre nei parallelepipedi che vi prospettano trovano spazio diverse funzioni: un piccolo appartamento per gli ospiti, degli ambienti di servizio e una quadreria. Questi nitidi volumi del primo piano dialogano con i vari fronti. Nel gioco di superfici, e dei vuoti e dei pieni, intervengono tanto i gocciolatoi, che rimarcano i profili superiori delle pareti esterne, quanto il parapetto continuo del terrazzo, che con le sue trasparenze fa da mediazione tra il piano inferiore e quello superiore. Una particolare successione ritmica di piani paralleli è percepibile dalla strada: essa salda unitariamente il muro di recinzione, il fronte del piano terreno e le due pareti ovest del piano superiore, ed è resa ancor più percepibile grazie all’apertura nell’alto muro di cinta, in corrispondenza della villa, di una cancellata trasparente. Con questa scansione di piani, il corpo isolato della casa viene a far parte della strada. In tal modo, un tipo edilizio come quello del villino, per sua natura caratterizzato da una scarsa disponibilità a dialogare con lo spazio pubblico, viene ricondotto alle regole costruttive della città storica, fondate sulla stretta connessione fra spazio pubblico e spazio privato. La stessa scelta dei materiali sembra dare forza alla percezione prospettica dalla via Calzabigi. il muro di cinta, a opus incertum con giunture di malta chiara, è legato, come in un contrappunto musicale, alle superfici lisce a intonaco delle pareti esterne dell’edificio; queste si rivelano anzi come una sorta di involucro interno, rispetto al cui chiarore la recinzione di pietra appare come una ruvida scorza protettiva. Nel predominio dei piani paralleli e perpendicolari si avverte la lezione del neoplasticismo, che Bottoni assume in modo autonomo e creativo. Il rigoroso controllo delle aperture ne è l’ulteriore dimostrazione. «Da notare con piacere – osserva Gio Ponti (1936, p. 17) l’uso razionale […] delle aperture: finestre non eccessive e, dove esse siano grandi, ombreggiate. Questa è indipendente razionalità che va contrapposta a quel razionalismo di maniera imperversante che va da noi seminando vetrate sull’esempio straniero, mentre in molti casi noi dobbiamo ripararci proprio da quella luce, che nel Nord è invece giustamente cercata». Lo stesso Ponti non manca di sottolineare la cura posta dal progettista ai minimi particolari anche nella sistemazione del giardino: «All’estremità nord è la serra (orientata a sud) e la lavanderia (orientata a nord-ovest). Un muro in curva elevato in prolungamento della serra dà luogo a una specie di vicolo cieco fra muri di cinta, coltivato a prato raso con un mandorlo al centro. Questo spazio è destinato alla lettura e al riposo» (ibidem). Nella meticolosità con cui è disegnato questo angolo di giardino si avverte la consapevolezza della necessità di luoghi appartati, di un rifugio domestico dalla stessa vita familiare. Bottoni progetta anche larga parte degli arredi interni, in particolare quelli del salotto e della sala da pranzo. Quasi a compensare l’essenzialità dell’involucro edilizio, i mobili sembrano volersi riprendere una libertà formale, ispirata a forme organiche, che sfuggono alla compostezza classica dei progetti di arredi degli anni precedenti. Un punto estremo in questo senso è toccato dalle sedie della sala da pranzo le cui linee flessuose sembrano mimare, non senza ironia, impettite e allampanate signore. Le troveremo di lì a poco anche in un’altra casa livornese, quella dei signori Bedarida.

Giancarlo Consonni


In G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di) Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, Milano 1990, pp. 232-23.

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Bibliografia a cura di Giancarlo Consonni

Computo metrico e descrizione delle singole voci di materiali ed opere per la casa dell’avvocato Aristide Dello Strologo in Livorno. Dattiloscritto su modulo stampato con integrazioni manoscritte, 4 cc./16 pp.

Idem, bozza. Manoscritto su modulo stampato, 6 cc./24 pp.

Idem, bozza. Dattiloscritto con integrazioni manoscritte in parte su modulo stampato, 7 cc./13 pp.

Idem, bozza. Dattiloscritto, con integrazioni e annotazioni manoscritte, su carte di diverso formato, in due copie, 14 cc./14 pp.

Prezzi correnti dei materiali e affini. Prezzi degli operai. Manoscritto, 1 c./2 pp.

Designazione dei lavori occorrenti alla costruzione di una casa per abitazioni civili della ditta Ada Sebastiani di Livorno. Dattiloscritto con integrazioni e correzioni manoscritte, 6 cc./6 pp.

Elenco delle forniture relative alle pietre da costruzione. Dattiloscritto, 1 c./1 p.

Ordinativo per serramenti della Casa Dello Strologo in Livorno . Dattiloscritto, 2 cc./2 pp.

Idem. Dattiloscritto, con correzioni manoscritte, 2 cc./2 pp.

Computo metrico estimativo relativo ai serramenti, allegato al documento descritto al punto precedente. Dattiloscritto, 3 cc./3 pp.

Fornitura in legno in opera. Dattiloscritto, 1 c./1 p.

Idem. Dattiloscritto, con correzioni manoscritte, 1 c./1 p.

Buscaglione & Garinzio, riscaldamenti moderni, Firenze […] Livorno […] Siena. Fascicolo, con intestazione stampata, contenente i documenti descritti di seguito:

Contratto di fornitura impianto, Livorno 27 luglio 1934. Dattiloscritto su modulo stampato, timbrato, firmato, 1 c./4 pp.

Planimetrie di progetto dell’impianto, scala 1:100. China su lucido, 3 tav. di cui due timbrate.

Materiali pubblicitari relativi alle forniture di cui sopra. Stampati, 3 cc.

Buscaglione & Carinzio fumisti, Siena […] Firenze […] Livorno […]. Elenco delle spese necessarie per provvista in opera di apparecchi sanitari […], elenco delle spese per provvista di tubazione acqua potabile, Livorno 31 luglio 1934. Dattiloscritto su carta intestata, timbrato e firmato, 2 cc./2 pp.

Alessandro Garzelli, […] impianti idraulici […] Livorno. Preventivo […], Livorno 18 agosto 1934. Dattiloscritto su modulo stampato con integrazioni manoscritte, 1 c./2 pp.

A. Turricchia & C., riscaldamenti […], Bologna. Fascicolo, con intestazione stampata, contenente i documenti descritti di seguito:

Offerta per impianto di riscaldamento, Bologna 30 agosto 1934. Dattiloscritto su modulo stampato, timbrato, firmato, 2 cc./3 pp.

Progetto impianto di riscaldamento a termosifone, scala 1:100, planimetrie. Copia eliografica, 1 tav.

Materiali pubblicitari relativi alla fornitura di cui sopra. Stampati, 4 cc.

Dr. Ing. Cristofoli Severino, impianti di riscaldamento […], Firenze […]. Preventivo […] per impianto di riscaldamento, Firenze 10 settembre 1934. Dattiloscritto su modulo stampato con annotazioni manoscritte, 1 c./3 pp.

Planimetrie di progetto dell’impianto, scala 1:50, allegato al documento descritto al punto precedente. China su lucido, timbrato, 2 tav.

Economie varie per la costruzione della villa dell’avv. Dello Strologo […]. Economie per l’impianto del termosifone […]. Economie per l’impianto elettrico. Manoscritto con intestazione dattiloscritta, 3 cc./9 pp.

Verifiche e analisi delle spese fatte in più e in meno rispetto al previsto. Manoscritto e dattiloscritto con annotazioni manoscritte, 18 cc./19 pp.

Elenco delle spese per la realizzazione della villa suddivise per fornitori. Dattiloscritto, 7 cc./5 pp.

Appunti e conteggi relativi ai lavori per la realizzazione della villa. Manoscritto con schizzi su carte di diversa natura, 9 cc./14 pp.

Ing. Arch. P. Bottoni […], Milano. Nota spese per viaggi di direzione lavori della villa sita in Livorno […], Milano 5 gennaio 1935. Dattiloscritto con integrazioni manoscritte, timbrato, 2 cc./2 pp.

Benedetto Pastore, Torino. Cancelli riducibili a due battenti penetranti lateralmente, disegno tecnico illustrativo. Copia eliografica, 1 tav.

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